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Record su record per i tassi su mutui e prestiti
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Sono molti i recenti articoli pessimisti sulla tenuta del sistema bancario italiano a causa della vigilanza e del pressing esercitato della Banca Centrale Europea (in particolare gli istituti di credito più fragili con la sede legale in Veneto), tuttavia spesso non viene presentata l'altra faccia della medaglia. In una situazione caratterizzata da tassi bassi o negativi si è registrata un'erogazione davvero straordinaria di mutui finalizzati all'acquisto di immobili residenziali: infatti nel 2015 la crescita di questa forma di finanziamenti è stata del 90%, di cui il 30% consisteva in rinegoziazioni di mutui precedenti. Invece il credito al consumo ha registrato una crescita nell'aprile 2016 del 14%, superando i livelli raggiunti nel 2011, cioè dell'anno in cui le banche italiane che non erano esposte a causa della crisi finanziaria e che non avevano richiesto al Governo l'attuazione di interventi di salvataggio si sono trovate in grandi difficoltà.
Se invece si considerano i mutui erogati alle imprese non finanziarie da parte degli istituti di credito, si capisce come la situazione sia ancora caratterizzata da una stasi generale e diffusa: infatti le banche italiane sono gravate dal un punto di vista generale da Non Performing Loans per 360 miliardi di euro. In realtà le sofferenze vere e proprie si aggirano sui 200 miliardi di euro, che sono scesi a 83 miliardi dopo una serie di rettifiche e di accantonamenti.
Tuttavia la BCE sostiene che sarebbe impossibile usare le rettifiche in questione in caso di dissesto: infatti la situazione si caratterizzerebbe per una generale crisi di liquidità, soprattutto nel caso di gruppi bancari di notevoli dimensioni. Il fatto che il credito al consumo sia tornato ai livelli degli anni precedenti la crisi divide gli analisti nella valutazione: infatti c'è differenza tra i finanziamenti erogati per costituire riserve monetarie e quelli il cui scopo è permettere l'acquisto di un bene, ad esempio la casa. In ogni caso si rileva come la maggior parte delle persone che richiedono e ottengono un mutuo abbiano tra i 25 e i 45 anni, cioè appartengano alle fasce d'età centrali.
Di conseguenza si può capire come le persone appartenenti alle fasce d'età più anziane hanno per propensione e per requisiti un tasso d'indebitamento minore. Ciò vale in particolare per i prestiti erogati dalle finanziarie a tassi in genere più alti.
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