Un appello comune e dai toni drammatici quelli divulgato stamani dai sindacati unitamente alla classe imprenditoriale e alle parti sociali, preoccupati per la crisi economica che non accenna a migliorare in un’Italia che vede in stallo occupazione e crescita. Chiedono dunque “un Patto per la crescita che -si legge nel comunicato- coinvolga tutte le parti sociali; serve –proseguono- una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".
All’indomani della manovra finanziaria approvata in tempi record dal governo lo scorso 16 luglio, e che dovrebbe risanare il paese entro il 2014, viene dunque raccolto l’appello alla coesione nazionale che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva avanzato proprio nei giorni scorsi. 17 le associazioni che hanno sottoscritto il comunicato, fatta eccezione per la UIL che spiega di non riconoscersi nel comunicato perché “fuori dal proprio patrimonio culturale poiché –parlando del comunicato congiunto- in altri tempi si sarebbe definito in puro stile doroteo.”
Stato di crisi interna alla nazione dunque, ma anche i problemi di bilancio degli Stati Uniti, il fatto che non vengano compresi i valori dell’economia italiana e lo stato di crisi globale, ma soprattutto la crisi degli stati limitrofi: sarebbero queste le cause del pantano in cui si trova il paese. Non una soluzione da parte di banche sindacati e imprenditori, ma una presa di pozione decisa u un suggerimento: “ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori”.