Da quanto dichiarato dal documento preiminare UE: le banche che non supereranno lo stress test dell'Unione europea e risulteranno avere un Core Tier 1 sopra ma vicino al 5% dovranno presentare un piano di ricapitalizzazione entro la fine di settembre.
Dovranno raccogliere fondi sul mercato ma c'è anche la possibilità che i singoli governi siano chiamati ad intervenire .
In poche parole gli istituti di credito avranno a disposizione sei mesi in tutto dalla pubblicazione dei risultati dello stress test (avverrà la prossima settimana dopo la riunione Ecofin) per preparare e attuare i piani di emergenza, come era stato già annunciato qualche mese fa dall'Autorità bancaria europea. I piani dovranno essere basati su «misure del settore privato», ma se una banca non dovesse essere in grado di sostenerle i governi restano «pronti» a misure per garantire stabilità finanziaria.
Le banche che in base allo scenario di stress risulteranno avere un core Tier 1 sopra ma vicino al 5% saranno sottoposte, dicono i ministri finanziari, a una verifica prudenziale "rafforzata" per garantire che, è scritto nel documento Ecofin, non ci sia un deterioramento inatteso della loro posizione di capitale.
Infine, i piani di ricapitalizzazione dovranno essere «credibili» e fondati su misure a carico dei privati e ciò include capitale generato dalla banca (utili non distribuiti, sottoscrizione da parte di investitori privati di nuove azioni ordinarie o strumenti ibridi di qualità, cessione di asset, fusioni). Dunque non ci saranno, se necessario solo misure di ricapitalizzazione ma anche di ristrutturazione delle banche bocciate dallo stress test.